Approfondimenti

Ansia e Panico

05-10-2018

Impariamo a gestire l’ansia ( parte 1 di 3 )

Sebbene l’ansia venga costantemente associata a qualcosa di negativo, essa è per natura positiva per la nostra sopravvivenza. L’ansia va infatti intesa come una serie di sensazioni di disagio e di tendenze ad attivarsi e agire che ci rende consapevoli che qualcosa di pericoloso potrebbe o sta per accadere. Senza ansia non saremmo motivati a guardare a sinistra e a destra prima di attraversare una strada, non studieremmo prima di un esame, non ci attiveremo per fare la spesa quando il frigorifero è vuoto e si avvicina l’ora di pranzo. Questo tipo di ansia è da intendersi come preoccupazione, attivazione o prudenza.

L’ansia fa parte della vita di ognuno di noi, in forme e gradi differenti, e quando questa diventa ingestibile, incontrollata ed esagerata, provoca le spiacevoli sensazioni che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sperimentato, senza tuttavia poter dire di avere un Disturbo d’Ansia. Quando l’ansia diventa pervasiva nella vita di un individuo, ne condiziona la quotidianità e diventa difficile da gestire da soli, essa è inappropriata, distruttiva e contraria agli interessi dell’individuo. In questo caso è possibile che si stia instaurando un Disturbo d’Ansia (es. ansia generalizzata, fobia, attacchi di panico, ecc…). Se la tua ansia ha assunto queste caratteristiche ti consiglio di rivolgerti ad uno psicologo/psicoterapeuta della tua zona per discutere sull’eventualità di un percorso.

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Voglio tranquillizzarti su un aspetto che terrorizza molte persone che decidono di rivolgersi ad un professionista: uscire dall’ansia è possibile e, ad eccezione di casi di particolare complessità, non servono trattamenti decennali per imparare ad affrontarla. La Terapia Cognitivo-Comportamentale e alcune forme di psicoterapia breve si sono dimostrate scientificamente efficaci per affrontare e gestire nel breve periodo stati di ansia come quelli sopra descritti.

Come comportarsi quando l’ansia c’è ma non è così eccessiva da richiedere un intervento esterno?

Come ho detto poco fa, ognuno di noi sperimenta stati d’ansia più o meno intensi, e più o meno duraturi. La buona notizia è che, poiché molte ansie siamo noi stessi a crearcele, allo stesso modo abbiamo il potere di eliminarle..

Se ti è capitato di provare queste spiacevoli sensazioni e/o ne sei tutt’ora in balia, puoi utilizzare alcune strategie di gestione attiva dell’ansia che sono state nel tempo riconosciute come efficaci.. Non mi soffermerò, infatti, sull’utilizzo di rituali magici, pozioni miracolose e altri trucchetti che santoni, maghi e “professionisti dell’occulto” vari propongono ogni giorno a caro prezzo..

Esistono differenti tecniche di gestione dell’ansia, ne elencherò alcune in questo e nei prossimi articoli della serie (Parte 2 e Parte 3) e, sebbene la descrizione che farò non possa considerarsi esaustiva, ritengo possano ugualmente fornire un valido aiuto per gestire stati di difficoltà. Ricordo nuovamente che queste tecniche sono efficaci per gestire stati d’ansia sporadici e momentanei, quando non sortiscono alcun effetto o l’ansia è frequente e duratura, è il momento di considerare la possibilità di richiedere l’aiuto di un professionista.

Respirazione controllata: uno stato d’ansia si ripercuote anche e soprattutto sulla respirazione. Uno dei sintomi fisici più evidenti dell’ansia è, insieme all’aumento della frequenza cardiaca, l’aumento della frequenza respiratoria. Il respiro, quando siamo molto agitati, diventa corto, affannoso, superficiale.. Ristabilire una respirazione adeguata aiuta davvero a sentirsi meglio. Come fare? Il respiro diventa affannoso quando perdiamo il controllo su di esso, recuperare il controllo è quindi il modo migliore per rallentare il respiro. Portare l’attenzione sulla respirazione, contando da 1 a 4 mentre si inspira e da 5 a 8 mentre si espira, e ripetere questo semplicissimo esercizio per un paio di minuti ristabilisce velocemente una frequenza respiratoria adeguata, rallentando di conseguenza anche il battito cardiaco. Se avete modo di stendervi, mettere una mano sull’addome e immaginare di avere in pancia un palloncino che si gonfia e si sgonfia mentre contate, aiuta ancor di più a focalizzare l’attenzione sul respiro (e a distoglierla da ciò che ci rende ansiosi).

“La mia vita è stata piena di terribili eventi sfortunati..la maggior parte dei quali non è mai accaduta”
- Mark Twain