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Benessere

06-04-2021

Psico-disturbi: a chi mi rivolgo?

È esperienza comune, purtroppo, non aver ben chiare le figure professionali che possono essere d’aiuto in caso di ansia, depressione e tutte quelle patologie che riguardano la sfera psichica. La presenza di diverse figure che sembrano occuparsi allo stesso modo della salute mentale, poi, aumenta la confusione.

Questo articolo nasce dall’esigenza di rispondere alla domanda: “Sarà meglio lo psicologo o lo psichiatra? Lo psicoterapeuta o il counsellor?

 

Restringiamo il campo

In caso di una patologia, che per definizione ha criteri ben precisi e causa un malessere tale da interferire significativamente con la quotidianità, le figure professionali abilitate ad occuparsi della nostra salute e formate in modo specifico nella materia sono due: Psicoterapeuta e/o Psichiatra.

Solo ed esclusivamente queste due.

Lo psicologo, il coach, il prete, il counsellor, l’erborista possono tutti darci degli strumenti per conoscerci e aumentare il nostro benessere ma non possono fare in alcun caso terapia nè insegnare a gestire un disturbo. Se c’è un disturbo serve una terapia: serve un percorso psicoterapico e/o una cura farmacologica. Così come ci sarà bisogno dell’ortopedico in caso di fratture.

 

Perchè Psicologo no ma Psicoterapeuta sì?

Definiamo meglio le due figure, non solo sulla base del percorso formativo ma anche e soprattutto sulla base degli ambiti di intervento e degli obiettivi professionali.

Lo Psicologo ha concluso la formazione in psicologia con la laurea quinquennale (3+2 anni), ha svolto un tirocinio abilitante della durata di circa un anno (1000 ore, gratuite) e ha superato un Esame di stato organizzato in diverse prove svolte in un periodo di circa 4-6 mesi. Per poter esercitare come Psicologo deve essere iscritto all’Albo nazionale A (puoi controllare tutti gli iscritti qui). È una figura che utilizza le proprie conoscenze in diversi ambiti, dalla psicologia del lavoro a quella clinica, passando per la psicologia dello sport e quella giuridica. Esiste lo psicologo che si occupa di scuola e Disturbi Specifici dell'apprendimento, quello specializzato in crisi familiari in caso ad esempio di divorzi e separazioni, quello che si occupa di perizie legali e consulenza di parte o quello chi si occupa di valutazioni testistiche. Rappresenta un ambito di lavoro proprio dello psicologo anche quello, per esempio, della psicologia del lavoro o della comunicazione/marketing. In ambito clinico lo psicologo è abilitato ad effettuare diagnosi e ad occuparsi di prevenzione e sostegno in momenti di difficoltà così come in situazioni di benessere, in ogni caso in assenza di uno stato di psicopatologia. Non occupandosi di psicopatologia e non essendo un medico, lo psicologo non prescrive farmaci.

In soldoni, è utile rivolgersi allo psicologo, ad esempio, se stai affrontando una separazione, se sei in difficoltà nel prendere una decisione, se vuoi imparare a gestire lo stress o a prenderti cura del tuo benessere mentale. Un'azienda può ricorrere ad una consulenza con uno psicologo per lavorare sulla comunicazione, sull'assertività, sulla gestione dei conflitti tra i colleghi o del burn out.

Se, invece, stai sperimentando un malessere importante, pensi di soffrire di ansia o attacchi di panico, depressione, ipocondria o di un disturbo alimentare, la figura adatta è lo psicoterapeuta.

Lo Psicoterapeuta è uno psicologo o un medico che ha proseguito la propria formazione per 4 ulteriori anni, frequentando una scuola di specializzazione in psicoterapia. La psicoterapia si realizza all’interno di un percorso che ha come obiettivi la conoscenza si sè e del proprio disturbo e la modificazione dei processi psichici che mantengono la sofferenza. Nella maggior parte dei casi un percorso psicoterapeutico (non necessariamente associato ad una terapia farmacologica) risulta fondamentale per gestire la patologia. Esistono varie scuole di psicoterapia che formano i professionisti sulla base di teorie e strumenti differenti (cognitivo-comportamentale, sistemico-relazionale, costruttivista, dinamico, gestalt, integrato, ecc) ma ugualmente efficaci. Solo lo psicoterapeuta che sia anche medico è abilitato a prescrivere farmaci.

 

Psichiatra o neurologo?

Lo Psichiatra è un medico, laureato quindi in medicina e specializzato poi in psichiatria. Alcuni psichiatri hanno proseguito la formazione anche in psicoterapia ma non è così per tutti. L’approccio psichiatrico è finalizzato all’inquadramento della sintomatologia che viene poi affrontata tramite la prescrizione di uno o più farmaci (antidepressivi, antipsicotici, antidepressivi, ecc...), la cui assunzione viene monitorata nel tempo e modificata fino all’eventuale dismissione. Tra quelli descritti fino ad ora, lo psichiatra è l’unico professionista abilitato a prescrivere una cura farmacologica e a determinare se i sintomi descritti possano essere secondari ad una condizione medica differente da un disturbo psichico, come una disfunzione tiroidea o una patologia cardiaca. In più occasioni psicoterapeuta e psichiatra si affiancano nella terapia della stessa persona, lavorando per massimizzare a vicenda l’efficacia di entrambi gli interventi. In molti casi, infatti, una terapia farmacologica è necessaria non solo per gestire la sintomatologia ma anche per poter permettere l’avvio o il proseguimento della psicoterapia.

Il Neurologo è anch’esso un medico, specializzatosi nella cura dei disturbi organici del sistema nervoso. Il suo campo di indagine e intervento riguarda quindi patologie come ad esempio epilessia, Alzheimer, Parkinson, SLA, e patologie oncologiche a carico di cervello o midollo spinale. Pur non essendo specializzato nella diagnosi e nel trattamento delle patologie psichiche, è una figura che spesso viene erroneamente suggerita come alternativa allo psichiatra.