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05-10-2018

Come sono arrivata qui?

Abbiamo lavorato al nuovo sito per quasi un anno: un anno di idee, progetti, confronti, modifiche...modifiche e ancora modifiche! Eleonora e Fabrizio, di Artemysia Communication lo sanno bene, poichè la grafica e tutta quella parte per me incomprensibile di sviluppo sul web, è opera loro! Sono loro i testimoni dei miei continui cambi di idea, ed è anche grazie a loro che oggi, proprio nel giorno del mio compleanno, posso presentarvi un sito nuovo e una nuova sezione blog.

Contrariamente a tutte le regole di web marketing, ho dato al blog e ai social un nome lungo.. Con la mente tra le nuvole.. Non ho mai avuto il dono della sintesi e sono arrivata alla conclusione che sarebbe stato inutile obbligare me stessa a scegliere un nome cortissimo, efficace ma non mio. 

Sono partita dall’idea di leggerezza, quella leggerezza che lascia spazio alla serenità e che molti dei miei pazienti cercano quando si siedono davanti a me per la prima volta, pur senza la pretesa (per fortuna) di eliminare le difficoltà.. o le nuvole! Sono dell'idea che anche in presenza di un cielo nuvoloso o di "macigni sul cuore" come li chiama Calvino, sia possibile conquistare un angolino di leggerezza nella mente che ci permetta di andare avanti. La nostra mente è meravigliosa in questo: anche nei momenti più difficili ha la straordinaria capacità di trovare un modo per continuare a viaggiare. Un po’ come una mongolfiera guidata con saggezza, arriva comunque in alto anche quando impiega un po' per partire. La mongolfiera racchiude molti dei concetti che mi piace passare ai miei pazienti: attraverso la guida del terapeuta si può procedere in sinergia alla ricerca della propria idea di serenità. Quando si sale a bordo della mongolfiera ci si mette alla prova e si possono sperimentare manovre in un ambiente protetto, nel quale il terapeuta ti accompagna ed è pronto ad aiutarti a correggere la rotta.

Uso spesso la metafora del terapeuta come guida alpina, che va proprio nella medesima direzione: il terapeuta guida ma non cammina al posto del paziente, fa da modello ma lascia sperimentare e lascia che sia la persona a decidere dove mettere il piede, consapevole che la corda è sempre pronta a mettere in sicurezza in caso di scivolone.

In questo video, sul mio canale YouTube, ti racconto un po' di più. 

Felice di accoglierti, allora, alla partenza di questo viaggio insieme!

Valentina Lombardi